
La partecipazione nei fatti.
Da quando ci siamo insediati abbiamo lavorato sodo per dare quanto più
possibile seguito ai principi di cui abbiamo parlato in campagna
elettorale. Tra questi vi è sempre stata la partecipazione, ovvero il
coinvolgimento diretto delle cittadine e dei cittadini nei processi
decisionali e operativi della vita della Comunità.
È esattamente in questa direzione che va Co-City Torino, iniziativa della Città di Torino che vede come referente l’Assessore ai Beni Comuni, Marco Alessandro Giusta e di cui vi parlo tra poco.
Voglio però soffermarmi dapprima sui motivi di fondo che ci hanno portato a lavorare per un anno e mezzo su questo fronte.
Partiamo da un principio: qualunque spazio, bene o elemento urbano
curato dai cittadini in un processo partecipato è destinato ad essere
più tutelato e preservato in un contesto di responsabilizzazione
collettiva.
Per fare un esempio concreto. Se tu ti prendi cura di
un’aiuola e la vedi crescere sarai molto più incline a tutelarla e a
difenderla dai danneggiamenti. E, alla luce di quell’esperienza, ti
sentirai più responsabile verso tutti i beni della Città.
In
questi anni di lavoro la Città ha creato il regolamento Beni Comuni, lo
ha applicato, ha avuto accesso ai Fondi Europei, ha dato il via al
progetto e finalmente oggi ci sono i primi patti.
La dinamica è
molto semplice. La Città mette i beni e le risorse economiche. I
cittadini – con il pieno sostegno dell’Ente – presentano dei progetti e
si prendono cura dei Beni Comuni.
Questa, in poche parole, è l’essenza di Co-City.
➡️ Ma che cos’è Co City?
Per chi non lo conoscesse, Co-City è un progetto finanziato
dall’iniziativa UIA – Urban Innovative Actions e realizzato in
partnership con l’Università degli Studi di Torino, ANCI e Cascina
Roccafranca, a cui va il ringraziamento della @cittàditorino.
Con
questo progetto l’Amministrazione intende sottoscrivere dei patti di
collaborazione con i cittadini, coinvolgendoli nella riqualificazione di
beni immobili e spazi pubblici in condizione di degrado.
➡️ Quali sono i patti di collaborazione previsti?
Sono di tre categorie
A – Periferie, culture urbane e avvio di attività in edifici in disuso
B – Piattaforme di servizio pubblico sottoutilizzate
C – Cura dello spazio pubblico
➡️ Chi può partecipare?
Associazioni del territorio che abbiano a cuore la propria Città e un progetto per prendersene cura.
Queste associazioni si sono fatte avanti tra il 30 settembre 2017 e il 31 gennaio scorso con 115 proposte.
Oggi la Giunta ha deliberato l’avvio delle prime 23, di cui presto potremo vedere i risultati.
Per fare esempi concreti parliamo del riutilizzo di una vecchia mensa
scolastica alla Falchera, del riuso di un edificio industriale di Borgo
San Paolo, il potenziamento del centro interculturale di corso Taranto e
della cura di numerosi spazi verdi della Città.
Siamo davanti
a un modo completamente nuovo di intendere gli spazi urbani, che
speriamo porti a una maggiore consapevolezza dell’enorme patrimonio di
cui disponiamo e a un crescente senso di responsabilità che ci porti a
pensare che i Beni Comuni sono preziosi proprio in quanto di ognuno di
noi, e dunque di tutta la Comunità.
Grazie a chi continua a
lavorare a questo progetto e a tutte le Associazioni, alle cittadine e
ai cittadini attivi che hanno portato avanti i loro progetti con
entusiasmo e sincero spirito di collaborazione.