Ieri abbiamo consegnato al CONI il pre-dossier di candidatura della Città di Torino ad ospitare le Olimpiadi e le Paralimpiadi Invernali 2026.
Torino e le Valli Olimpiche hanno un’eredità. È questo il punto di partenza che ci ha portato ad avanzare questa candidatura.
Un’eredità materiale e immateriale che costituisce un patrimonio pronto per essere valorizzato a beneficio di tutto il territorio.
.@alberto_sasso: “Il nostro è il progetto più credibile, Torino e le valli montane sono vincenti per la doppia eredità che abbiamo: patrimonio strutturale e infrastrutturale ma anche immateriale”#Torino2026
— Chiara Appendino (@c_appendino) 4 luglio 2018
Il pre-dossier inviato ieri è soprattutto un punto di partenza.
Quando si parte si guarda avanti, con lo sguardo alto, la voglia di correre e la convinzione di poter vincere.
Non si può far nulla di veramente nuovo se i pensieri sono ancorati al passato. Il quale rimane comunque un punto di riferimento per migliorare soprattutto ciò che non ha funzionato.
Voglio però parlarvi di come vediamo noi questa occasione.
Valori olimpici come valori della comunità
Iniziamo cambiando il punto di vista. Saranno le Olimpiadi Invernali per Torino e non Torino per le Olimpiadi Invernali. Questa è una prima differenza.
Saranno Olimpiadi di valori. Fondati, serrati, condivisi, sicuramente coraggiosi.
Saranno Olimpiadi senza debito per gli Enti locali. Gli eventi che facciamo noi oggi serviranno a rendere migliore la vita dei nostri figli e dei nostri nipoti domani. Nessuna generazione futura merita di pagare i nostri debiti.

Saranno Olimpiadi che avranno a cuore uno dei grandi temi del nostro tempo, probabilmente il più urgente per il Pianeta: l’ambiente.
Drastica riduzione dei rifiuti. Riutilizzo e riqualificazione dell’esistente ovunque possibile al fine di evitare nuovo cemento. Mobilità elettrica e sostenibile per gli spostamenti all’interno dei territori coinvolti dall’evento, guida autonoma e sperimentazione di droni per gli spostamenti di materiale medico.
Saranno inoltre previsti interventi di rinaturalizzazione di impianti utilizzati per le competizioni, tra cui pista da bob e trampolino. Questo significa che al termine delle gare quelle strutture verranno smantellate e l’area tornerà com’era prima, ad uso di attività estive ed invernali.
Da un punto di vista costruttivo ripartiremo riqualificando ciò che già esiste, senza consumo di suolo vergine.
Ci saranno due villaggi olimpici a Torino grazie alla riqualificazione dell’ex #Moi a Sud e della ex #Thyssen a Nord: ricuciremo una ferita dell’intero Paese. Dopo #Torino2026 diventerà nuovo polo ricerca per sicurezza sul lavoro e villaggio totalmente innovativo e ecosostenibile pic.twitter.com/LLzLOFbz0C
— Chiara Appendino (@c_appendino) 4 luglio 2018
Si tratterà di un evento che abbiamo definito “Olimpiadi lunghe”, ovvero non circoscritto ai giorni dello svolgimento dei Giochi ma a un periodo molto più ampio che – anche grazie a ciò che già esiste – partirà addirittura due anni prima, nel corso del quale i cittadini potranno iniziare a vivere l’esperienza olimpica in molti suoi aspetti.
Per #Torino2026 sarà tutto pronto già nel 2024: sarà Olimpiade con impatto di lungo periodo, non solo legata ai giorni di evento. Il valore principale, oltre al rispetto dell’ambiente, sarà l’innovazione e l’uso di nuove tecnologie come la blockchain per verificare le transazioni pic.twitter.com/tipDBZd5Qp
— Chiara Appendino (@c_appendino) 4 luglio 2018
Saranno Olimpiadi che vedranno primi e ultimi solo gli atleti nelle classifiche. Sarà infatti forte l’attenzione al sociale sin dalla progettazione preliminare. Gran parte degli edifici olimpici verranno destinati a residenzialità, universitaria, pubblica, co-housing, senior-housing, ricerca, start-up e aziende..
Le olimpiadi come occasione per il futuro del territorio
Ma soprattutto, saranno Olimpiadi per il futuro, e qui ci tengo a soffermarmi un po’ più a lungo.
Negli ultimi anni Torino è riuscita a far risaltare il suo patrimonio storico, artistico e culturale.
Si tratta proprio di quell’eredità immateriale di cui vi parlavo all’inizio. Oggi tutto questo è ancora vivo, pronto per essere valorizzato, ma non basta.
L’occasione di queste Olimpiadi sarà anche quella di dare un supporto allo sviluppo del territorio. Il lavoro che stiamo facendo per la Città di Torino potrà trovare ulteriore impulso in un evento che lascerà infrastrutture sane e durature sul territorio, con impatto ambientale minimo e utilità sociale massima.
Vogliamo che le risorse che arriveranno siano funzionali a creare un ecosistema tale da favorire l’insediamento, la nascita e lo sviluppo di imprese 4.0. La tecnologia e l’innovazione che saranno protagoniste di questo evento devono arrivare per rimanere.
Non saranno più solo le Olimpiadi del turismo: saranno le Olimpiadi dello sviluppo del territorio.
Saranno Olimpiadi del futuro, per il futuro. L’esperienza ci ha insegnato che l’unica eredità possibile è quella che garantirà il benessere alle prossime generazioni.
Siamo estremamente determinati nel farlo.
Vogliamo che #Torino2026 ci lasci una grande eredità immateriale, una filiera produttiva legata soprattutto all’innovazione che rimanga sul territorio. Lo stiamo facendo con l’industria 4.0, il City Lab, la guida autonoma e i droni, ambiti su cui siamo totalmente all’avanguardia
— Chiara Appendino (@c_appendino) 4 luglio 2018
Continueremo a mettere a disposizione tutte le nostre competenze, in un lavoro instancabile con tutte le Istituzioni e con tutti i territori, con tutti i cittadini… e con tutte e tutti coloro che insieme a noi vorranno vincere questa sfida.
2 commenti su “Ecco perché Torino si candida ad ospitare le Olimpiadi Invernali 2026”
Prima di tutto…. Grazie
Grazie perché ci stai provando…
Ci risiamo… Milano dà nuova battaglia… Dopo il Salone del Libro le Olimpiadi….
Leggo articoli di giornale che la danno favorita… Ma perché mai? Tuonano i Giornali… MAGGIORE VISIBILITÀ INTERNAZIONALE E INVESTITORI BEN DISPOSTI con un accenno ad un maggiore bacino di GIOVANI….
Però Milano è “Altruista” ci tende la mano e ci “Offre” di partecipare insieme a Lei con le Nostre Valli con le Nostre Strutture Olimpiche con LA NOSTRA SOSTENIBILITÀ….
Beh…. Grazie Milano
Auguro a Milano lo stesso successo del LORO SALONE DEL LIBRO.
Spero che il Nostro Sindaco tenga il punto e spero che La Regione lo sostenga insieme alle Forze Industriali Commerciali e del Terziario che im Piemonte non mancano
Viva Torino
MI chiamo Carmelina Ricupero sono nata in Torino, penso che le Olimpiadi per il Piemonte rappresentino un ‘opportunità
la quale non possiamo rinunciare, abbiamo una Regione ricca di cultura, montagne, luoghi incantevoli, dove solo qui da noi
le Olimpiadi possono essere veramente uno spettacolo unico. Grazie Sindaca Chiara Appendino. Carmelina Ricupero