Molti torinesi conoscono il contesto del complesso ex-MOI. Si tratta di una situazione drammatica, da diversi punti di vista. Tanto da quello dei residenti quanto da quello dei profughi che in quelle palazzine vivono in condizioni igieniche inaccettabili, senza riscaldamento e con il concreto rischio di cedimento strutturale di alcune parti degli edifici. Affrontare una simile situazione è complesso.
Voglio però rassicurare tutti sottolineando due concetti: il rispetto della dignità di coloro che verranno coinvolti nelle azioni che intraprenderemo nei prossimi mesi e il ripristino della legalità.
Abbiamo studiato un percorso per fasi, condiviso con il Prefetto, con la proprietà e con i rappresentanti degli occupanti. Partiremo da un censimento dei presenti per capire chi sono, quanti sono, quali sono le competenze presenti, e quali diritti hanno riguardo la permanenza sul territorio. Successivamente procederemo liberando una palazzina per volta e di conseguenza individuando percorsi di inserimento sociale per tutti coloro che ne hanno diritto.
Si tratta di una situazione urgente che non può più aspettare. Mi prendo la piena responsabilità delle scelte, attuali e future, e soprattutto di tenervi aggiornati sugli sviluppi di questa delicata vicenda cittadina.
Proprio per questo ci tengo a chiedere la collaborazione di tutte le istituzioni e di tutti i cittadini, al fine di affrontare questa situazione nella maniera più civile e rispettosa possibile.
(foto presa da Quotidiano Piemontese)