Oggi il Consiglio Comunale ha approvato la riforma del decentramento e ho, con dispiacere, votato contro. Giungere a questo risultato ha richiesto un anno e mezzo di lavoro intenso, per il quale ci siamo impegnati costantemente, in particolare nei lavori della Commissione costituita ad hoc per elaborarla. L’abbiamo fatto come Movimento 5 Stelle perché ritenevamo e, alla luce di quanto approvato lo riteniamo ancora, necessaria e improrogabile una riforma nell’interesse dei cittadini.
Desideravamo riorganizzare i servizi, in particolare quelli territoriali, e renderli più efficienti; volevamo rafforzare la partecipazione assegnando alle Circoscrizioni un ruolo vero nella logica della sussidiarietà; cercavamo di dare alle Circoscrizioni delle competenze vere, riducendone però i costi; credevamo nella Giunta con valenza esterna, nel ruolo dello speaker, nella riduzione a 6 Circoscrizioni (anche se la nostra proposta iniziale era 5) e nell’inserimento di percorsi partecipativi.
Per questa ragioni noi, come Movimento 5 Stelle, mesi fa abbiamo votato a favore della proposta che ci era stata presentata. Rivendico personalmente e politicamente quel voto perché la mediazione volta a raggiungere un obiettivo politico è uno degli strumenti che un Amministratore deve usare.
Dopo essere stata tenuta ferma per mesi, la riforma, quella che abbiamo votato, è stata stravolta non in commissione, bensì tramite accordi avvenuti al di fuori delle aule istituzionali, complice un ostruzionismo in aula del centrodestra, che sino al momento della presentazione degli emendamenti era stato sostanzialmente silente.
Oggi ho sentito membri della commissione definire questa riforma approvata dall’aula un “successo” e “una grande riforma”, mi chiedo davvero con che coraggio la si possa definire tale. Questa è una riforma al ribasso, una riforma post datata che rimanda al 2021 cose che avremmo potuto fare oggi: da 10 scendiamo a 8 Circoscrizioni, rimandando al 2021 la riduzione a 5; il ruolo della giunta è stato depotenziato indebolendo il concetto di responsabilizzazione della politica, alcune competenze delegate sono sparite, la scelta dei confini e del numero è stata frutto di interessi specifici e di equilibrismi anziché di un ragionamento oggettivo basato sulla struttura delle riforma stessa. Non sappiamo nemmeno se tale riforma sarà tecnicamente sostenibile oppure si dovrà intervenire per correggere le storture, i vizi con i quali già nasce.
Vorrei personalmente ringraziare quei consiglieri di maggioranza che non hanno sostenuto la riforma oggi in aula e coloro che in questi mesi hanno lavorato intensamente tentando di ridisegnare il decentramento della nostra città. Ringrazio inoltre i consiglieri di circoscrizione del Movimento 5 Stelle che in questo lungo percorso mi hanno supportato, hanno studiato con me il testo ed elaborato proposte di merito che in parte sono state anche accolte.