Era il 17 maggio scorso quando, insieme al Ministro Luigi Di Maio, avevamo presentato, qui a Torino, l’Area di Crisi Industriale Complessa.
Si tratta di un potenziale investimento di 150 milioni che vengono riversati sulla Città, con l’obiettivo di rilanciare il comparto dell’industria, della manifattura e dunque portare a un nuovo sviluppo economico e lavorativo del territorio.
Non abbiamo mai smesso di dire che la Città di Torino ha subìto la crisi più di altri luoghi e che questa morde ancora, facendo vittime in particolare tra le fasce più bisognose della popolazione.
Una situazione, questa, che anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, qui in visita ieri, 22 ottobre, ha confermato di conoscere bene.
Con il Presidente ho avuto modo di parlare della nostra Città e del suo futuro su molteplici fronti. Quelli dell’area di crisi complessa, certo, ma anche quelli delle infrastrutture e dello sviluppo sociale del territorio.
Torino ha bisogno di tornare a fare quello che sa fare bene: impresa, artigianato e manifattura di eccellenza.
Per questo motivo il Presidente Conte – che ringrazio – nella conferenza stampa, ha confermato l’impegno del Governo in questo senso.
Impegno che, unito a quello di tutte le realtà coinvolte che ieri hanno partecipato al tavolo organizzato dal Comune per fare il punto con il Presidente Conte sull’Area di Crisi Complessa – presentata dal Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco – potrà mirare, finalmente, a un reale rilancio del territorio.
Nell’area di Mirafiori si svilupperà il polo dell’automotive. In quella di corso Marche il polo dell’Aeronautica.
Poi ancora, l’Energy Center, l’Innovation Center (che lavorerà con Torino City Lab), il polo per l’economia circolare e molto altro.
Siamo all’inizio e questa volta, davvero, possiamo farcela.
La ricchezza di eccellenze, know-how e cultura è e sarà ancora il faro per gli investimenti, dall’Italia e dal mondo.
Ecco la presentazione: