from Chiara Appendino
La sicurezza è un diritto di ogni cittadino, sia essa reale o percepita.
Sin dall’inizio del nostro mandato, tuttavia, abbiamo promosso un modello di sicurezza che passasse innanzitutto dalla riqualificazione del territorio, dalla creazione di valore, da quello spirito di comunità che, negli ultimi quattro anni, ha fatto nascere veri e propri movimenti spontanei nei quartieri di Torino. Arrivando a creare bellezza laddove, in troppi, vedevano solo degrado.
Siamo convinti che il primo passo per una Città più sicura non passi dalla repressione ma dalla condivisione e dalla qualità degli spazi. Più punti luce (ne abbiamo installati e a breve ne installeremo ancora), più verde, più attività e spazi comuni, più cultura, più eventi.
Questo è stato fatto molto spesso attraverso la collaborazione della Città. Possiamo citare tanti esempi, penso a Co-City con i suoi numerosi progetti. Proprio l’ultimo intervento portato a termine è stato fatto nei campetti da basket di corso Taranto.
Progetto Argo: lo step successivo
Dopo la riqualificazione è importante prendersi cura dei territori anche controllando cosa avviene sugli stessi al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e degli spazi.
Per questo motivo oggi presentiamo il progetto Argo, che vedete nelle slide qui sopra.
Si tratta di un progetto che prevede l’installazione di centinaia di nuove telecamere ad altissima tecnologia, che saranno in grado di coniugare immagini di alta qualità con sistemi di data analysis e intelligenza artificiale, in grado di produrre elaborazioni in tempo reale sulla base di query specifiche e che andranno via via a perfezionare l’algoritmo. Nel pieno rispetto delle più recenti e stringenti prescrizioni relative alla privacy dei cittadini.
Il progetto Argo viene finanziato con 800mila euro dalla Città di Torino ed è già stato richiesto un ulteriore finanziamento di 700mila euro al Ministero dell’Interno per la sua completa attuazione.
Nel giro di 5-6 mesi dovremmo già avere le prime telecamere accese.
La mappa delle telecamere
Dove?
Qui vale la pena soffermarsi un attimo.
Come vedete nelle slide una parte di queste telecamere è fissa. Un’altra parte invece ha caratteristiche di mobilità. Vale a dire che potranno essere installate in luoghi diversi a seconda delle esigenze del territorio, esattamente in linea con quanto vi dicevo sopra.
Queste ultime infatti saranno l’accompagnamento ad attività di animazione urbana secondo esperienze che abbiamo già visto come, ad esempio, i giardini Alimonda. Ma possiamo anche pensare a spazi come i giardini Montanaro (Barriera di Milano) o piazza Montale (Vallette).
L’obiettivo è quello di avviare azioni di riqualificazione materiale e immateriale e, a un tempo, installare dispositivi di videosorveglianza fintanto che sarà necessario.
Ecco qui la mappa dei posizionamenti già finanziati dai fondi della Città.
2 commenti su “Argo: nuove telecamere a supporto della sicurezza di Torino [con slide e mappa]”
Buongiorno, si possono avere informazioni su come accedere al bando? Grazie.
Una delle zone più difficili z cioè Barriera di Milano, zero installazioni.
Ma come cavolo si fa!