La guida autonoma è stata testata in un contesto urbano proprio oggi, in occasione del VTM (Vehicle and Transportation Technology Innovation Meeting), un summit sulla mobilità di respiro internazionale che si è tenuto a Torino.
Il test dell’auto a guida autonoma
Ecco il video con il test in diretta:
Una grande rivoluzione che, ancora una volta, parte da Torino.
Nel portare i saluti della Città ho voluto sottolineare come la mobilità nel suo complesso sia di fronte a un cambio di paradigma. Istituzioni e imprese devono guidarlo per rendere sempre di più la mobilità un servizio collettivo che risponda alle reali esigenze dei cittadini.

Estratto del discorso al VTM
Quello che porto non è solo un saluto della Città ma è un ringraziamento sincero verso realtà ed attori che sul tema della mobilità e del suo rinnovamento stanno tracciando il solco di una svolta epocale.
Credo che si possa parlare di cambio di paradigma proprio alla luce del fatto che ad essere ripensata è la mobilità nel suo complesso e non nelle sue singole parti.
Non è più possibile, ad esempio, pensare a un mezzo prescindendo dall’uso che se ne fa, dalla sua durata, dalla sua interconnessione con altri sistemi di spostamento e dal contesto urbano, sociale, ambientale ed economico in cui è collocato.
Un motore elettrico può essere un’invenzione straordinaria in grado di aumentare l’efficienza di un veicolo e di ridurre drasticamente l’inquinamento. Ma da un punto di vista della mobilità in generale, un ingorgo di auto elettriche ha ben poco di diverso rispetto a un ingorgo di auto con motore a scoppio.
Quello che deve evolvere, appunto, è proprio l’idea stessa di mobilità, che dovrà essere vista sempre più come servizio di ampio respiro.
È una direzione che stanno prendendo Istituzioni pubbliche ed aziende private.
A tal proposito, è di questi giorni la notizia che Volvo ha presentato il suo stand al Salone dell’Auto di Los Angeles completamente spoglio delle vetture che tutti si aspettavano.
Una provocazione, certo, ma l’azienda svedese ha proprio spiegato l’exploit parlando della necessità di intendere la mobilità come servizio globale piuttosto che come declinazione di un mezzo piuttosto che di un altro.
Le Istituzioni e la Politica questa volta devono arrivare prima. Questo cambiamento, come tutti quelli che ci pone davanti l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, deve essere governato.
Per questo motivo già l’anno scorso – tra tutte le varie iniziative che stiamo portando avanti – abbiamo iniziato a parlare di MaaS, ovvero di Mobility As a Service. Modello che, a proposito di collaborazione tra pubblico e privato, viene testato nella sede torinese di General Motors. E colgo l’occasione per ringraziare il qui presente direttore, Pierpaolo Antonioli.
Un sistema integrato di mobilità che permetterà attraverso sistemi e piattaforme globali di unificare i mezzi di spostamento.
Attraverso un’unica piattaforma sarà possibile organizzare uno spostamento che preveda, ad esempio, treno, bus e bike-sharing, pagare tutto in un’unica soluzione e ottenere tutte le informazioni per integrare al meglio le varie soluzioni.
Questo è solo uno dei modi in cui le Istituzioni possono guardare al futuro in tema di mobilità.
Sono certa che, nel corso dei lavori, tantissime idee verranno promosse e, come Sindaca, spero ci sia modo di ascoltarle ed accoglierle nell’interesse di un territorio che si evolve.
Grazie.
2 commenti su “Ho provato l’auto a guida autonoma! Torino prima in Italia.”