È la dimostrazione che se c’è la volontà politica e la collaborazione dei cittadini, gli obiettivi si raggiungono.
Un momento storico per Torino dal punto di vista dei risultati in termini di politiche ambientali. Risultato che anni fa sembrava lontano, ma che ora è realtà.

Va precisato da subito. Questo “sorpasso” avviene nell’anno della pandemia, dove tutti – chi più chi meno – hanno cambiato le loro abitudini.
Da un lato è drasticamente calato il numero di pendolari e di persone che sono arrivate in Città (quindi meno rifiuti).
Dall’altro le prescrizioni anti-contagio hanno fatto impennare il consumo di prodotti monouso (quindi più rifiuti).
Per queste ragioni vedremo l’anno prossimo se questa proporzione verrà mantenuta e, possibilmente, migliorata.
Tuttavia, al netto della doverosa cautela data da questa situazione eccezionale, dobbiamo anche guardare a ciò che di strutturale è stato fatto in questi anni per affrontare il tema dei rifiuti, della loro riduzione e del loro smaltimento.
Dal 2017 abbiamo voluto estendere quanto più possibile il modello della raccolta domiciliare e molti cittadini iniziano a vedere e a prendere confidenza con le nuove ecoisole. Con cui miglioreremo ancora la qualità della raccolta.
La Città di Torino e le sue aziende sono tra le prime ad aver dato l’esempio, anche con piccoli gesti. Ad esempio la diffusione negli uffici dei classici “boccioni” dell’acqua di SMAT per incentivare i dipendenti a ridurre l’uso di bottiglie di plastica.
Sempre di più si sta diffondendo una sensibilità tra i cittadini proprio sul tema della riduzione dei rifiuti e di scelte ambientali più consapevoli. Aumenta la preferenza verso prodotti riutilizzabili. Si va a fare la spesa con buste proprie. Si scelgono prodotti con confezioni meno impattanti. Solo per fare degli esempi.
A dare il loro contributo fondamentale poi ci sono anche le aziende. Anche tra di esse va diffondendosi una responsabilità sociale e ambientale che passa anche dalla riduzione dell’impatto in termini di rifiuti. Questo avviene in maniera naturale, con il passaggio a imprese maggiormente dedicate ai servizi.
Ma avviene anche, ad esempio, perché si riducono i packaging e si ottimizzano i materiali necessari per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto.
Tutto questo – e concludo – per dire che un risultato che sembrava molto lontano è diventato realtà. Ed è stato possibile esclusivamente grazie alla partecipazione di tutte e tutti. Istituzioni, aziende, cittadini. A cui va il nostro ringraziamento.
Grazie, in particolare, all’Assessore Alberto Unia e ad AMIAT. È una ulteriore prova che quando si lavora insieme per un obiettivo comune, i risultati arrivano.