Referendum del 17 Aprile: Una scelta semplice.

Ricevo e pubblico volentieri questo pensiero sul referendum del 17 aprile.

Il mio è un Sì convinto.

L’altro giorno, mentre stavo facendo la spesa al mercato è successa una cosa importante. Una bimba di circa sei anni si era persa. La bimba si guardava smarrita intorno, senza battere ciglio, sola in mezzo ai richiami dei venditori di frutta e verdura e alla gente che passava. Si guardava intorno, sola, ma non piangeva. Semplicemente cercava di trovare una soluzione. Nessuno l’aveva notata, non ancora, non c’era tempo per notare una cosa così piccola e silenziosa. Ci voleva un attimo di pausa, il tempo doveva scorrere più lentamente per notarla. Mi è successo. Poteva succedere a chiunque altro. Il mio sguardo, per caso, ha incontrato i suoi occhi e ho notato che la bimba cercava di non lasciarsi andare al pianto, cercava di trattenere le lacrime e di trovare semplicemente, in mezzo a quel caos, una soluzione al suo problema. Non so perché, ma ho pensato che chiunque al mio posto avrebbe avuto solo due possibilità: non fare niente oppure fare qualcosa. Semplice, come molte cose importanti della vita. Naturalmente entrambe le scelte avrebbero avuto delle conseguenze. In questo caso la scelta era semplice. Ho avvicinato la bambina, le ho detto come mi chiamavo e le ho chiesto il suo nome. Abbiamo iniziato a parlare e ho notato che la bimba aveva la sensazione di avere già risolto in parte il suo problema. Non stava più trattenendo le lacrime. Ora eravamo in due. Poco dopo altre persone si sono avvicinate e alla fine, anche la sua famiglia che era poco distante. Problema risolto. Mi sono portato nel cuore un’amicizia in più, ero felice di avere fatto la mia scelta, e la bimba, probabilmente, era tornata da sua madre con la sensazione che, in fondo, degli esseri umani ci si può fidare.

Questo è un problema semplice. Chiunque avrebbe fatto quel poco che ho fatto io. Non si tratta di eroismo. Un atto di banale e facile umanità.

Poi mi è venuto in mente che ci sono problemi più complessi, più difficili da capire. Che in alcuni casi il caos che ci circonda, le urla del mercato, sono di ben altro tipo, e difendono interessi molto diversi alla semplice vendita di ortaggi al mercato.

Il 17 aprile ci sarà un referendum. Molti lo sanno, molti altri ne hanno sentito parlare vagamente, altri non ne sanno nulla, altri ancora credono che la cosa non li riguardi. Certo, la situazione davanti a noi è un po’ più complessa ma, esattamente come sopra, ci sono due possibilità: non fare niente oppure fare qualcosa. E le nostre scelte avranno delle conseguenze, qualsiasi cosa decidiamo di fare.

Io credo fortemente che anche in questo caso la scelta giusta sia quella di fare. Di andare a votare e votare Sì per fermare le trivelle. Anche se non sembra, questa scelta riguarda tutti noi. È una scelta di umanità perché lo facciamo per il futuro del nostro Paese ma soprattutto per il futuro dei nostri figli.

Massimo

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