“Stangata per i cittadini”, “salasso ai torinesi”.
Si sta parlando di aumento delle tasse? Di nuove imposte?
No, nulla di tutto ciò.
Questi sono i termini che oggi alcuni giornali hanno scelto per commentare… provvedimenti per la sicurezza stradale.
Sì, avete capito bene. Il riferimento è ai T-Red. Ovvero telecamere, ben segnalate, poste in alcuni degli incroci più pericolosi della nostra Città, in grado di individuare e sanzionare chi passa con il rosso a un incrocio. Ve ne avevo già parlato in questo articolo.
Con gli stessi toni si commentavano i dati relativi alle sanzioni per infrazioni al volante, tra le quali uso del telefonino alla guida, parcheggio selvaggio, eccesso di velocità, e così via.
Dati che dimostrano – come avevamo promesso – una maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione per il contrasto a questi comportamenti.

Ora, lasciatemi fare un paio di considerazioni, mettendo subito in chiaro una cosa: si parla di sicurezza stradale.
Vale la pena ricordare un po’ di numeri. Nel 2018 gli incidenti stradali con vittime sono stati 172.344. Il 70% di questi incidenti è avvenuto in città.
Tra le principali vittime i pedoni, i ciclisti e i motociclisti.
A Torino, nello stesso anno, sono morte sulle strade 31 persone. Un terzo delle quali pedoni.
Senza considerare gli incidenti, molti dei quali gravi, che pur se non letali lasciano a chi ne è coinvolto conseguenze fisiche, anche permanenti.
Quindi, sia chiaro a tutti, non si tratta di “salassi”, si tratta di vite umane!
E su questo dico, altrettanto chiaramente, che non arretreremo di un passo.
La “Vision Zero”, ovvero l’obiettivo degli zero morti sulle strade, lo perseguiremo con i fatti. Con i T-Red. Ma anche con strisce pedonali protette (verranno rifatti 18 attraversamenti). Con piste e percorsi ciclabili. E, sì, anche con i controlli.
Non si può tollerare la morte di qualcuno perché qualcun altro aveva gli occhi sul cellulare mentre guidava.
Non si possono tollerare incidenti perché una macchina parcheggiata male impedisce la visuale.
Non si possono tollerare tragedie perché un’auto parcheggiata sulla ciclabile obbliga i ciclisti a spostarsi sulla carreggiata principale.
Andremo avanti. E, mi rivolgo a tutti: media, politici, realtà del territorio, cittadini. Proviamo a cambiare il punto di vista tutti insieme, perché qui non c’è in ballo il consenso politico. Qui c’è in ballo la vita di migliaia di persone che hanno il diritto di tornare dalle proprie famiglie.
Vi invito a leggere qui l’intervista al nostro comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, che ringrazio per lo straordinario lavoro che svolge ogni giorno con gli uomini e le donne del Corpo.
Intervista comparsa su La Repubblica Torino a firma di Diego Longhin
“Bene, molto bene. Solo sulle soste avevo dato un obiettivo di incrementare del 15% le multe. E sono entrati in servizio da tre giorni i 35 ausiliari del traffico che dipendono dal Comune. I dati aumenteranno ancora.
Emiliano Bezzon è soddisfatto dall’incremento dei verbali nell’ultimo anno.
Aveva l’obiettivo di fare cassa?
“Ancora con questa storia del fare cassa. Sanzionare chi passa con il rosso e chi parla al telefono, legge e risponde ai messaggi o guarda i social è una questione di civiltà e di sicurezza. Io farei anche di peggio”.
Cosa intende?
“Chi brucia un semaforo secondo me si dovrebbe veder stracciata la patente sul posto. Così. In brandelli. E chi non si stacca dal telefono quando è al volante dovrebbe vedersi distruggere lo smartphone sul posto”.
Non le sembra esagerato?
“Ma lei ha presente il rischio?
Quando si alzano gli occhi dallo schermo è troppo tardi. Se va bene si tampona, se va male…
Alla fine le multe che facciamo sono una goccia rispetto alla quantità di infrazioni che si commettono per le strade di Torino. Sarei felice se non ci fossero multe. Ma non viviamo in un mondo ideale dove gli automobilisti non passano con il rosso e non parlano al telefono mentre guidano”.
Come pinzate gli automobilisti che usano il telefono?
“Con le pattuglie normali, oppure con quelle in borghese e con le pattuglie in moto. È una cosa trasversale, che interessa tutti, uomini e donne, giovani e meno. Insomma, tutti vogliono stare connessi anche quando stanno al volante”.
Follia?
“Ma no, lo capisco. Ormai nel telefono c’è tutto, c’è la propria vita. Con lo smartphone si fa tutto o quasi. Bisoanga imporsi, quando si guida, di chiuderlo, di metterlo via. Nel cassettino o nello zaino o nella borsa”.
Le multe per la malasosta non servono solo a fare cassa?
“Guardi. Se c’è un divieto ci sarà un perché, o no? A lei è mai capitato di doversi sporgere con l’auto perché uno aveva lasciato la macchina sull’angolo? Non è rischioso? E poi io posso capire che qualcuno lasci la macchina solo cinque minuti in divieto di sosta in via Bologna per fare una commissione, ma se passa uno in bici, e per superare la macchina, finisce sulle rotaie e cade, forse il problema esiste.
Ecco, se questo è fare cassa lo chiedo ai cittadini”.
Che risposta si è dato?
Ho già la risposta: delle 10mila mail che ricevo in un anno, la metà mi chiede di intervenire sulla malasosta”.
4 commenti su “Sulla sicurezza stradale non arretriamo di un passo”
Visto che la sindaca e il capitano dei vigili si riempiono la bocca facciamo qui multiamo li mettessero in regola le piste ciclabili con specchi per vedere quando arrivano e responsabilizzassero i ciclisti con regole anche per loro e caso mai obbligo di Assicurazione per i ciclisti visto che se loro non rispettano una precedenza o altro l’auto o il motociclista che li investe passa solo dei guai
Quando si tratta di tutelare i cittadini e l intera comunità ben vengano multe a chi le merita,e che non rispettano il codice stradale.
( ho letto tutto ) tutto bene. io invece agli automobilisti 80% gli farei fare ogni 5 anni un esame sia teorico che pratico. ( magari compreso me ) io giro per Torino per commissioni per il comune ……..
Sono d’accordissimo con il Comandante Bezzon, non si fa mai abbastanza per dissuadere certi cattivi comportamenti. Provate a passare con il rosso o a non fermarvi ad uno STOP negli Stati Uniti, oppure a superare i limiti di velocità. Non ci sono solo sanzioni, c’è il ritiro immediato della patente, a volte del mezzo e con ogni probabilità c’è l’arresto. Intransigenti? Forse, ma alla maggior parte della gente non viene in mente di trasgredire, perchè si rischia troppo. Complimenti Comandante, continuate così.