Nel nostro paese si usa spesso l’espressione “emergenza” anche per fenomeni che si ripetono ciclicamente e i cui effetti si manifestano a tal punto da diventare ingovernabili nel breve periodo.
Non si può risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria dall’oggi al domani, ma servono interventi strutturali e investimenti del Comune, della Regione e del Governo su energia verde, efficientamento energetico degli edifici e, soprattutto, mobilità sostenibile. Anzichè tagliare il finanziamento al trasporto pubblico locale, come ha fatto la Regione Piemonte, si devono creare le condizioni affinchè i mezzi pubblici, il car sharing/pooling, il muoversi a piedi e in bici risultino più appetibili dell’auto.
In particolare serve un cambiamento culturale; la grande sfida è proprio trovare un equilibrio tra il nostro stile di vita e l’impatto che questo ha sull’ambiente. L’ambiente e il clima sono beni comuni e ognuno di noi deve contribuire, anche con sacrifici, a preservarli per le generazioni future.
Tornando alla situazione odierna e alle misure temporanee, ritengo sia necessario intervenire per cercare di limitare i danni e tutelare la salute pubblica con provvedimenti anche impopolari come i sabati e le domeniche ecologiche, le targhe alterne settimanali, i limiti all’utilizzo dei mezzi diesel, il disincentivo all’ingresso in città e il potenziamento del trasporto pubblico con gratuità dei parcheggi di interscambio.
Occorrono, inoltre, appelli alla sensibilità dei cittadini da parte delle istituzioni.
A tal proposito si può invitare la cittadinanza a modificare le proprie abitudini ad esempio utilizzando l’auto in modalità “pooling” con almeno 3 persone a bordo, riducendo le temperature nelle proprie abitazioni e luoghi di lavoro sia privati che pubblici e accorciando gli orari di accensione del riscaldamento.
Il sindaco non tentenni e intervenga in modo efficace e chiaro nella sua triplice veste di Sindaco, presidente Anci e Presidente della Città Metropolitana