Ieri ho partecipato a un incontro presso il MISE insieme al Ministro Luigi Di Maio, a Giorgio Sorial, Elena Lorenzini, l’Assessore al commercio della Città di Torino, Alberto Sacco e il Prof. Paolo Biancone.
🎯 Obiettivo: riconoscere Torino come area di crisi, industriale e occupazionale.

👉🏼 Cosa significa? Che si metteranno in campo nuovi strumenti come bandi settoriali, accordi di programma previsti dalla Legge 181/89, il programma “Space Economy”, gli investimenti infrastrutturali e quelli per le bonifiche e i contratti di sviluppo.
Significa ossigeno per le imprese e per il lavoro. Significa aiuti concreti per chi vuole produrre e valorizzare il territorio.
Ma spieghiamo bene.
Noi ci siamo presentati alle elezioni sostenendo che Torino era in crisi, che doveva ripartire, opponendoci a una narrazione che di questa bellissima Città riproponeva solo eventi mondani e turistici, dei quali peraltro non abbiamo mai negato l’importanza.

Torino ha sofferto le mancate scelte di una politica che non è stata in grado di aiutare le trasformazioni produttive delle aziende, che ha lasciato sole le imprese da cui nascevano le nostre eccellenze, che ha patito la crisi del 2008 più di altre Città e che ha visto naufragare aziende e posti di lavoro.
E chi pensa che vada tutto bene si sbaglia. Non va tutto bene. Ci sono segnali di ripresa ma la crisi non è superata. Serve uno sforzo corale di tutte le Istituzioni e di tutte le realtà del territorio, molte delle quali hanno già fatto tanto.
Ieri tutto questo è stato messo nero su bianco e, grazie all’impegno della Città e del Governo, Torino verrà riconosciuta come area di crisi.
Ci lavoriamo da tempo e il percorso è all’inizio.
Ma abbiamo tutta l’intenzione di far ripartire davvero Torino e fare in modo che questo intervento del Governo sia una preziosa spinta a tutte le risorse che la Città ha già messo in campo in termini di sviluppo e innovazione.
Ringrazio tutti quelli che si stanno impegnando per questo obiettivo.