Consumo di suolo: Torino è l’unica grande città oltre il saldo zero

l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), del Ministero dell’Ambiente, ha presentato i dati relativi al problema del consumo di suolo in Italia per regione, evidenziando che – in un contesto di generale aumento – Torino è l’unica Città che non solo è a saldo zero, ma ha addirittura invertito la rotta, restituendo spazi verdi ai cittadini. 

ISPRA - consumo di suolo, Torino inverte la rotta: è l'unica tra le grandi città a recuperare terreno

Questa notizia assume ancor più significato nella giornata di un nuovo Global Climate Strike, lo sciopero per l’ambiente organizzato dalle ragazze e dai ragazzi di Fridays For Future, che si battono per la tutela dell’ambiente che, per questa Amministrazione, è una priorità

Sì, perché la tutela dell’ambiente passa dalla tutela della nostra aria, dei nostri mari, dei nostri fiumi e, come in questo caso, del nostro terreno. 

Stombatura della Dora a Torino
Stombatura della Dora

Il consumo di suolo ha un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini, a cominciare dall’aumento delle temperature. 

Le superfici artificiali creano vere e proprie isole di calore all’interno delle quali la temperatura può essere sensibilmente più alta rispetto agli spazi extra-urbani. 

L'elaborazione dati di Arpa Piemonte sul consumo di suolo a Torino
Dati di Arpa Piemonte sul consumo di suolo a Torino

A Torino, ad esempio – a causa della cementificazione portata avanti negli anni passati – questo fenomeno è particolarmente marcato. Pensate che nelle aree rurali vicine a Torino la temperatura può essere inferiore di oltre 6 gradi. 

Ma i danni della cementificazione eccessiva sono anche economici. Sempre secondo l’ISPRA il consumo di suolo costa tra i 2 e i 3 miliardi di euro annui dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici del suolo. 

-7 ettari di suolo consumato: Torino restituisce spazi ai cittadini

Noi abbiamo deciso di invertire la rotta. Di togliere cemento e restituire aree libere ai cittadini. 

Il maggiore contributo a questo risultato arriva dalle opere di stombatura della Dora e dal recupero di alcune aree di cantiere a ridosso dell’Allianz Stadium. E, più in generale, da una complessiva politica orientata alla riduzione del consumo di suolo. 

È necessario ripensare completamente la crescita dei contesti urbani. Ristrutturare invece di costruire ex-novo. Ottimizzare gli spazi esistenti invece di allargarsi in aree vergini. Togliere cemento anziché versarlo.

È ora di iniziare a pensare davvero che gli spazi verdi sono un bene comune da preservare affinché tutte e tutti possano goderne. 

Recuperare suolo significa recuperare la possibilità di produrre prodotti agricoli e legnosi (possibilità persa in grande misura negli ultimi 6 anni, come certificato dall’ISPRA), assicurare spazi per lo stoccaggio di carbonio, per gli habitat della fauna e un’adeguata infiltrazione di acqua nel terreno che, altrimenti, scorre in superficie.  

Chiara Appendino e Sergio Costa

A Torino vogliamo dimostrare che tutto questo è possibile, e lo stiamo facendo con i fatti.  

Insomma, forse avremo qualche palazzo in meno e qualche albero in più. Siamo sicuri che le prossime generazioni ci ringrazieranno.

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