Solo pochi giorni fa commentavo i dati relativi all’aeroporto di Caselle, dove questo mese di luglio è considerato il migliore di sempre per numero di passaggi.
A questi si aggiungono quelli dell’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, pubblicati da La Stampa Torino, secondo i quali Torino sarà la città d’arte italiana con il maggior incremento di visitatori rispetto al 2016: +22,1%. I maggiori incrementi di visitatori si stima arriveranno da tre paesi: Russia (+46,2%), Argentina (+28,2%), Svizzera (+23,8%). Le ricerche riguardanti Torino sui motori di ricerca segnano +24% nel 2017 e 4 turisti su 5 si dichiarano soddisfatti, con qualche criticità soprattutto relativa ai costi.
Oggi invece voglio concentrarmi su quelli che sono i dati relativi alla nostra Città. Pochi giorni fa l’assessore al Turismo, Alberto Sacco ha dato alcune cifre, anche in risposta a inutili allarmismi.
- Tasso di occupazione delle camere: +3,4%;
- Numero di camere vendute: +2,3%;
- Ricavi: +2,5% (ca. 75 milioni)
Questi dunque i numeri.
E non si tratta di previsioni, ma dei dati reali da luglio 2016 a giugno 2017, sullo stesso periodo degli anni precedenti.
Voglio soffermarmi ora su un breve commento.
Io, la mia Giunta e tutta la maggioranza abbiamo sempre sostenuto che il Turismo è e rimarrà una risorsa fondamentale per Torino.
Questo lo abbiamo ribadito anche e soprattutto con i fatti, deliberando quanto già scritto nel precedente post e che riporto volentieri. Stiamo parlando di incentivi per i nuovi locali che offrano wi-fi gratuito e aperture in linea con i flussi turistici, degli accordi con Costa Crociere, di bigliettazione per i mezzi pubblici che in linea con le esigenze di chi visita la Città, dei collegamenti più facili con l’aeroporto di Caselle, degli eventi culturali, eno-gastronomici e di diverse altre iniziative, alcune delle quali potete trovare nella pagina del mio sito relativa a quanto stiamo facendo come Amministrazione.
Qui il link con i risultati dell’Amministrazione
Lo stiamo facendo non solo perché ci crediamo, ma anche perché quei 75 milioni di euro ricaduti sul territorio (oltre 700 stimati da Enit in tutto il comparto per il 2017) sono risorse di cui beneficiano tutte e tutti i torinesi, i quali ancora una volta dimostrano una capacità di accoglienza e di amore per il proprio territorio che, posso dire anche con un pizzico di orgoglio, fanno scuola in tutto il mondo. E, in particolare, sono prova della consapevolezza di quanto Torino abbia da offrire come potenziale attrattivo.
Quello che però vorrei è che tutti insieme si sia consapevoli anche che Torino è anche molto altro.
Io credo che ragionare, come si suol dire, “a compartimenti stagni”, non sia mai un bene.
Una vocazione turistica della nostra città non può e non deve escludere la vocazione storica, a tratti innata, di Torino come città industriale, aperta all’innovazione, capace di essere pioniera di un’industria 4.0. Lì – o meglio, anche lì – c’è quella spinta al futuro che trova la sua scintilla nelle eccellenze produttive del territorio rappresentate da industrie e artigiani in grado di rappresentarci a livello internazionale. È questo, ad esempio, il senso del tavolo di lavoro Open For Business e di altre iniziative che stiamo portando avanti, in particolare con l’assessorato al Commercio e all’Innovazione.
Se tutti questi settori collaboreranno anziché contrapporsi avremo individuato le giuste basi per affrontare le sfide che ci attendono e per un rilancio della Città.