Arriva da Torino una novità per ripulire il fiume Po dalla plastica. A realizzarlo, Iren e Amiat, con la collaborazione di altri soggetti e il patrocinio del Ministero dell’ambiente guidato dal Ministro Sergio Costa.
Più volte ho detto che il fiume Po è uno dei nostri più grandi patrimoni, tanto di Torino quanto dell’intero Paese.
Preservarlo e ripulirlo dalla plastica è l’obiettivo del progetto “Un Po d’aMare”, nel perimetro delle azioni della Città di Torino a tutela dell’ambiente.
Come funziona il progetto “Un Po d’aMare”
Ecco i principali passaggi dell’iniziativa:
- due moduli galleggianti provvederanno a recuperare i rifiuti plastici nel fiume,
- questi verranno raccolti da un’imbarcazione dell’Amiat,
- conferiti ad un centro Corepla,
- trasformati in oggetti di arredamento che verranno dati al Comune di Torino.
È importante sapere che l’80% dei rifiuti in mare arriva dalla terraferma, dunque è esattamente intorno a noi che partono le tonnellate di rifiuti che, purtroppo, ogni anno inquinano le acque di mari e oceani.
Questo progetto non è solo uno strumento efficace per individuare le plastiche prima che arrivino in mare ma anche un modo per studiare i flussi di questi rifiuti e capire come andare a ridurli all’origine.
Come ben spiegato in questo articolo:
Le barriere saranno posizionate in zona Murazzi, in prossimità del centro storico, fra i ponti Vittorio Emanuele I e Umberto I. Le modalità di intercettazione e raccolta dei rifiuti previste dal progetto torinese sono a cura della società Castalia Operations nell’ambito del progetto Seasweeper. Il sistema è composto da due moduli progettati per restare posizionati fino a dicembre 2019. Le barriere non interferiscono con la flora e la fauna del fiume. Tramite l’imbarcazione «Sea hunter» e operatori da terra, i rifiuti verranno raccolti in appositi cassoni gestiti da Amiat, che conferirà le plastiche presso un impianto Corepla che si occuperà della successiva valorizzazione dei materiali.
Andiamo avanti con la tutela dell’ambiente, di fiumi, aria e terreni
Pulizia del fiume, tutela del mare, recupero e riutilizzo virtuoso dei rifiuti.
Sono alcuni passaggi fondamentali di un processo virtuoso per la tutela del nostro Pianeta, su cui le Istituzioni si stanno impegnando e che ringrazio.
Ma è importante dire che c’è un modo ancora migliore per pulire il fiume: non sporcarlo.
Grazie a tutti i cittadini che dimostrano ogni giorno la loro sensibilità.
Oltre ai già citati Iren e Amiat, un ringraziamento va anche a Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Castalia, Corepla e al coordinamento dell’autorità del bacino distrettuale del fiume Po, al Ministero dell’Ambiente e all’Aipo.