Gli ultimi due mesi sono stati piuttosto frenetici per ciascuno di noi e ci siamo trovati, più volte, a dover affrontare decisioni, discussioni e argomenti che ci hanno impegnato fisicamente e mentalmente.
Una campagna elettorale, soprattutto se fatta come vogliamo noi, cioè incontrando le persone, ascoltando le loro problematiche e mettendoci al servizio della nostra Comunità, richiede moltissime energie ed una costante tensione verso il Bene Comune.
Non si tratta di parole vuote, ma di tenere sempre presente quale sia il nostro obiettivo: rendere Torino un posto migliore e lasciare a chi verrà dopo di noi una città più accogliente, bella, solidale e sicura.
L’obiettivo non è solo ciò che ci spinge ad affrontare i piccoli e grandi problemi, ma è, o meglio dovrebbe essere, il metro sul quale siamo chiamati a misurare le scelte che dobbiamo costantemente assumere. Non si tratta di disciplina di partito, ma di mettere quale priorità le azioni che le persone, che godono della nostra fiducia, devono fare per poter tutti insieme cambiare Torino.
Sento su di me una forte responsabilità per la delega che ho ricevuto e che spero sia rafforzata dal voto della maggioranza dei Torinesi. Non sono, infatti, io che sono chiamata a governare una città in piena solitudine, secondo un modello che abbiamo più volte visto ripertersi negli anni, ma siete voi che, nei modi e nei tempi migliori, avete il compito di aiutarmi a prendere le decisioni migliori per Torino.
La mia giornata, al netto del mio attuale stato, prevede un’agenda molto fitta perché, con l’attuale legge elettorale, il candidato Sindaco è oggetto di interesse della stampa, del mondo delle associazioni, dei soggetti della politica cittadina e nazionale, dei singoli o dei vari gruppi di interesse. Costantemente ricevo richieste di interviste, dichiarazioni, interventi sui temi più disparati, giusto per farvi un esempio qualche tempo fa mi sono dovuta esprimere sul wi-fi nelle scuole di Borgofranco di Ivrea. Tutti temi sui quali sono sì preparata, ma che non devono essere trattati come espressione de “l’Appendino pensiero”, ma del programma del Movimento 5 Stelle nell’interesse unico ed esclusivo della nostra Città.
Per ciascuno di noi sarebbe, infatti, semplice dire ciò che pensa delle materie più disparate, ma chi se la sentirebbe di essere portavoce del pensiero e del bene di circa un milione di persone?
La prudenza, in alcuni casi forse eccessiva, deve, a mio giudizio, essere l’elemento essenziale di ogni pensiero, parola e comportamento non solo in questi 6 mesi ma ancora di più quando dovremo governare la città. Personalmente mi interrogo costantemente prima di esprimermi e mi domando: sarà il bene di Torino? Sarà l’espressione della comunità che vogliamo rappresentare e creare? Solo quando le risposte a queste domande sono positive allora mi sento sicura di esporre il mio pensiero.
Deve esistere un legame di fiducia tra voi e me e, ci auguriamo, tra me e la Città. La fiducia prevede certo il confronto, il dialogo e la collaborazione, ma anche che, soprattutto in momenti concitati e impegnativi come una campagna elettorale, ci si affidi alle scelte assunte da chi ci rappresenta. Devo ringraziare tutti quelli che spendono il loro tempo per Movimento e per la campagna elettorale. Ciascuno dona un po’ della propria vita, secondo le proprie possibilità, mette a disposizione il tempo, le capacità, conoscenze e professionalità.
Abbiamo certamente bisogno di una strategia per ottimizzare ciò che ciascuno offre al gruppo e sono certa che la affineremo.
Esistono delle persone, che vi ho già presentato in assemblea, che mi aiutano costantemente, che posso chiamare a mezzanotte o alle sette del mattino della domenica, come è successo il giorno della presentazione della candidatura. Ho la necessità di avere un supporto, rapido, sempre pronto perché esistono necessità che vanno soddisfatte in tempi brevissimi: una specie di squadra di pronto intervento di cui fanno parte Marco, Davide, Xavier e Paolo.
Esistono altre esigenze che invece possono e devono essere programmate in uno spazio temporale più ampio: queste sono soddisfatte dai gruppi di lavoro tematici e dai gruppi di circoscrizione. Abbiamo già presentato ciò che tre dei gruppi di lavoro hanno prodotto (urbanistica, riorganizzazione della macchina comunale e diritti lgbt). Questo lavoro non sarebbe possibile se non con l’aiuto di tutti voi che vi radunate, discutete, vi documentate e alla fine producete un documento. Da questo lavoro poi vengono ricavate le slide che presentiamo e si selezionano i messaggi e le informazioni che diamo alla stampa e ai media. Sapete bene, infatti, che è necessario per una comunicazione efficace non inondare chi ci ascolta di informazioni, ma selezionarne alcune, quelle che possono essere memorizzate e comprese più rapidamente. Questo vuol dire che abbiamo qualcosa da nascondere oppure che ci sono argomenti di minor importanza? Assolutamente no: vuol dire solo comunicare in modo efficiente in vista di quell’obiettivo comune di cui ho accennato all’inizio. Abbiamo un gruppo di lavoro dedicato alla comunicazione del Movimento 5 Stelle Torino che potrà e dovrà essere di supporto.
Un altro grande tema, che ha sempre la fiducia come cardine, è rappresentato dalla comunicazione dei singoli candidati in Consiglio Comunale. Ciascuno è una ricchezza perché rappresenta, per la propria storia, cultura, educazione e appartenenza sociale, un pezzo di visione differente di Torino. Sono, siamo, convinti che si possa fare il bene della nostra Città solamente tenendo presenti tutti i punti di vista. Questo però va mediato sempre con l’obiettivo. E’ quindi centrale che ciascuno si senta parte di un gruppo e non giochi ad emergere a scapito degli altri, oppure a comunicare alzando il tono della comunicazione per sovrapporsi a quella generale. Le uscite, le dichiarazioni, le prese di posizione dei candidati dovrebbero anche loro rispondere alle domande a cui provo a rispondere io prima di assumere una posizione. Questo metodo non deve essere considerato una limitazione, ma dovrebbe sorgere spontaneo in ciascuno di noi, sentendoci parte di un gruppo unito, compatto e che lavora per il Bene Comune.
Nell’ultima Assemblea degli Attivisti a cui non ho partecipato per motivi personali si è anche parlato del Bando per la scelta degli Assessori. Credo che tutti siamo concordi nello stabilire che vogliamo una Giunta formata dalle migliori persone della nostra Torino, da coloro che condividono le nostre finalità, enunciate prevalentemente nel nostro programma, e che mi supportino in modo leale per cambiare in meglio Torino. Per fare questo non si possono percorrere le strade seguite dagli altri comuni nei quali abbiamo vinto, come ad esempio Livorno o Venaria, perché per loro la scelta della Giunta è stata presa dopo la vittoria elettorale. Io vorrei che la ricerca delle persone che fanno parte di questa squadra avvenisse già prima del voto, che le persone individuate così possano godere della nostra fiducia e che sappiano in modo inequivocabile che tutti noi siamo lì per servire Torino e non per servirci delle istituzioni.
L’unica via è quella di pubblicare un bando adesso, che possa essere tenuto aperto per qualche mese prima che si sappia il risultato delle elezioni, e di fidarvi di una mia prima scrematura dei curricula ricevuti. Con i modi e i tempi che saranno opportuni, tenendo sempre presente l’obiettivo che ci siamo dati, presenterò a ciascun gruppo di lavoro le persone che secondo il mio giudizio possono collaborare con noi a realizzare il programma. Il mio auspicio è che a questo bando rispondano anche le tante persone che in questi quattro anni ci hanno già supportato nei vari gruppi di lavoro sulle tematiche specifiche di competenza comunale. La mia presentazione, così come ho sempre fatto in questi anni, sarà argomentata e ovviamente darà luogo ad un dibattito nel quale ciascuno di voi potrà esprimere il proprio pensiero, porre domande e chiarire punti. E’ vero, infatti, che gli Assessori dovranno lavorare a stretto contatto con me, ma è anche vero che ogni gruppo di lavoro dovrà avere nei prossimi cinque anni quella forza propulsiva per supportare la persona che sarà scelta nelle sue azioni. Si dovrà costruire un rapporto di grande fiducia non solo con me, e questo lo stabilisce la legge, ma anche e soprattutto con gli attivisti e con l’intera Città.
Abbiamo l’occasione di formare una classe di amministratori nuovi, una tipologia presente in tutta Europa ma inaudita per l’Italia: persone che, brave nelle loro professioni, si preparano a servire le Istituzioni, portano la loro esperienza e le loro competenze e, esauriti i loro mandati, lasciano il posto ad altri che nel frattempo si vanno formando. Si tratta dunque non solo di selezionare gli Assessori e i Consiglieri dei prossimi 5 anni, ma di avviare un metodo che consentirà la formazione ed il ricambio continuo di una classe di amministratori onesta e preparata.
Noi, tutti noi, abbiamo la possibilità di dimostrare che è possibile cambiare la realtà e far tornare la Politica alla sua origine: servizio per la Comunità.
Sono convinta che fosse necessaria questa lunga lettera perché ho percepito, soprattutto negli ultimi giorni, una certa vivacità nei commenti, derivanti soprattutto dalla mancanza di una comunicazione chiara tra di noi che riportasse in primo piano il motivo per cui noi tutti ci emozioniamo, appassioniamo, ci arrabbiamo, piangiamo e ridiamo: per una Torino migliore.
Nella prossima Assemblea degli attivisti vi presenterò la bozza di testo del bando per la Giunta e gli altri provvedimenti che dovremo decidere assieme.
Grazie della vostra passione, grazie del vostro tempo, grazie della vostra fiducia.
3 commenti su “Un viaggio insieme”
Un passo alla volta…ti porterà lontano forza Chiara.
Il ruolo più importante spetta alla donna e si esplica con l’educazione dei figli.
purtroppo ci vogliono almeno due generazioni,non ci resta altro che aspettare.
Condivido in toto e mi auguro che possa essere il prossimo sindaco di Torino anche se mi rendo conto che molte volte non sono i migliori i più capaci ad essere scelti ma il mio voto e per quanto posso delle persone che conosco e questo certo che con Chiara e 5Stelle si possa dare una nuova dimensione non solo per Torino ma per la Provincia e la Regione .