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Unioni Civili – Una battaglia per i diritti.

Ho atteso alcuni giorni prima di esprimere la mia opinione in merito alle vicende correlate al ddl Cirinnà e alle unioni civili. L’ho fatto per varie ragioni, in primo luogo perché non sono una Parlamentare di questa Repubblica ma la mia attività politica è indirizzata alla comunità territoriale di Torino, in secondo luogo perché la successione frenetica di colpi di scena non consente la lucidità di pensiero che si deve mantenere quando si parla delle vite delle persone. Non è bene per nessuno, ancor meno per un uomo o una donna pubblica, esternare con leggerezza il proprio pensiero quando questo può danneggiare gravemente la vita del proprio Prossimo.

Nella serata ospitata da Casa Arcobaleno abbiamo illustrato il nostro programma per combattere la discriminazione e ampliare la sfera dei diritti a livello comunale  ma, come è facile intuire, questo è semplicemente una frazione di ciò che si può fare perché la materia è una competenza prevalentemente nazionale. Mi sembra però importante ribadire che gli impegni che ci siamo presi con i Torinesi in quell’occasione (rivedi qui il live twitting) per noi restano dei punti fondamentali del nostro programma e che li attueremo nella nostra azione amministrativa.
In quell’occasione era anche presente il Senatore Alberto Airola per presentare la sua azione e quella dei deputati del Movimento tanto per il matrimonio egualitario, quanto di supporto al decreto presentato dal PD sulle unioni civili.

Unioni Civili – La nostra posizione

La mia personale posizione giudica questo decreto sulle unioni civili una risposta insufficiente rispetto ai bisogno della società attuale ma, rispetto al nulla che c’è oggi è un passo in avanti.

Per quel che concerne, invece, il contestato “canguro” e l’esasperata protesta che ha scaturito la decisione del nostro gruppo di non votarlo, vorrei fare mie le perplessità che il Presidente del Senato Pietro Grasso ha espresso:

gli emendamenti permissivi, i cosiddetti “canguri” sono un’arma tollerata solo di fronte ad un ostruzionismo esasperato

Si tratta, infatti, di uno strumento che, col pretesto di emendare una legge, azzera il dibattito parlamentare e il confronto, come accaduto in passato. Per queste ragioni lo stesso Grasso sta valutando l’ammissibilità del tanto dibattuto emendamento.
Noi abbiamo il dovere morale di promuovere i diritti e il tema delle unioni civili ma conservando anche i principi della Democrazia e del confronto anche con posizioni diametralmente opposte alle nostre e per questo i nostri senatori hanno dichiarato che sono pronti a votare il ddl da subito, senza snaturarlo.
Molte cose sono successe ma molte ne devono ancora accadere e la speranza, che arriva da tante cittadine e cittadini, ci impone di guardare avanti e di cercare di portare a casa l’approvazione di questo testo.
Tutti i senatori dei gruppi che sostengono il ddl dovranno fare tutto ciò che è in loro potere affinché, nella prossima settimana, finalmente questa legge venga approvata e siano superate tutte le difficoltà.
Oggi non potró essere in piazza per il flashmob ma ne condivido lo spirito, perché il tempo è ormai scaduto.

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