Chiara Appendino nel quartiere Vallette

Contestare è un diritto, ma chi urla più forte non avrà mai la priorità

Sacrosanto è il diritto alla critica, altrettanto lo è quello alla contestazione. L’ho sempre detto e credo di averlo sempre dimostrato ascoltando chiunque mi abbia fermato in qualunque luogo mi trovassi.

 

Così è stato anche con chi, legittimamente, manifesta il suo disagio per la grave emergenza abitativa che colpisce Torino, più di ogni altra città.

 

Questa sera, durante la presentazione al Circolo dei Lettori del libro di Gad Lerner dedicato a Concetta – la signora che si è data tragicamente fuoco, come gesto disperato, davanti a uno sportello dell’INPS di Torino qualche mese fa – le stesse persone che da qualche mese muovono contestazioni si sono nuovamente presentate.

 

Mi accusano di aver disatteso, in questo anno e mezzo di mandato, promesse che non ho mai fatto. Cosa che ho sottolineato anche nella lettera con cui una settimana fa ho risposto, prendendo alcuni impegni che riguardano non solo loro ma tutte le persone in emergenza abitativa.

Oggetto di contestazione sarebbe anche il licenziamento di alcuni lavoratori della Fondazione Torino Musei, nonostante il problema sia stato definitivamente risolto grazie a un importante lavoro corale, come abbiamo finalmente annunciato ieri.

 

Vorrei ribadire con la massima fermezza: chi pensa di ottenere qualcosa alzando la voce più degli altri, magari mettendosi a favore di telecamera, si sbaglia, di grosso.

Ci sono (purtroppo) centinaia e centinaia di persone che ogni giorno, pazientemente, si rivolgono alla Città e che ogni giorno vengono ascoltate ed aiutate con ogni risorsa disponibile. Ci sono centinaia di persone che riceviamo il sabato mattina e che raccontano delle loro difficoltà quotidiane nel cercare un lavoro, avere un tetto sotto cui dormire o soddisfare le esigenze dei figli. Lo so bene, i problemi sono tanti e la Città sta affrontando un piano di rientro che rende governare certamente molto complesso, ma non esistono scorciatoie.

 

Concludo scusandomi a nome della Città con chi questa sera è stato involontario spettatore di uno spettacolo che certo non rende buon credito alla nostra Comunità.

 

Chiara Appendino

Sindaca di Torino

Lettera per comitato Vallette Lucento
La mia risposta agli autori della protesta di questi mesi

 

 

La risposta dell'assessora al welfare, Sonia Schellino
La risposta dell’Assessora al welfare, Sonia Schellino

 

 

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